Lo rivela uno studio condotto dalla Tulane University
Dormire bene fa ridurre del 42% il rischio di insufficienza cardiaca rispetto a chi, invece, ha nottate tormentate. A dirlo è una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Circulation e condotta dalla Tulane University di New Orleans. Lo studio osservazionale ha esaminato la relazione tra modelli di sonno sani e l'insufficienza cardiaca e ha incluso dati di 408.802 persone tra i 37 e i 73 anni. Per arrivare a questa conclusione sono stati realizzati alcuni questionari con l'obiettivo di comprendere quali fossero le diverse abitudini. La durata del sonno è stata definita in tre gruppi: breve (con meno di 7 ore al giorno), consigliata (da 7 a 8 ore al giorno) e prolungata (9 ore o più al giorno). I partecipanti con il modello di sonno più sano hanno avuto una riduzione del 42% del rischio di insufficienza cardiaca rispetto alle persone con un pessimo modello di sonno. Gli studiosi hanno anche scoperto anche che il rischio di insufficienza cardiaca era ridotto dell'8% tra chi era più mattiniero. Il calo è risultato maggiore tra chi dormiva dalle 7 alle 8 ore al giorno (-12%), tra chi non aveva una insonnia frequente (-17%) e tra chi non aveva la sonnolenza diurna (-34%).
fonte: Circulation
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